Comunicato Policlinico Sant’Orsola in collaborazione con la Fondazione Policlinico Sant’Orsoloa
Ad un anno dall’inizio della pandemia abbiamo ora la possibilità di ridurre il rischio della malattia COVID 19 grazie alla disponibilità della vaccinazione.
Nel recente piano vaccinale, seguendo le raccomandazioni del Centro Nazionale Trapianti, il Ministero della Salute ha identificato i pazienti con trapianto d’organo, in lista d’attesa per trapianto e i loro familiari conviventi come categorie a rischio che necessitano priorità per il ricevimento del vaccino. Questa priorità deriva dall’osservazione che i pazienti con trapianto che hanno contratto l’infezione da SARS-CoV2 hanno avuto una mortalità fino a 10 volte superiore rispetto alla popolazione generale: a differenza di quello che si poteva inizialmente pensare, le ridotte difese immunitarie non sono protettive per la malattia da COVID ma rappresentano un importante fattore
di rischio.
A seguito di questo provvedimento desideriamo fornire alcune informazioni importanti:
- Il vaccino dedicato ai pazienti con trapianto è del tipo a RNA (Pfizer o Moderna): questo tipo di vaccinazione ha dimostrato di avere la maggior efficacia nel prevenire la malattia sintomatica e non prevede l’inoculazione di microorganismi vivi o attenuati, come in caso di altre vaccinazioni, che potrebbero rappresentare un rischio in pazienti immunodepressi.
- Il vaccino potrà essere prenotato secondo modalità che possono essere differenti da regione a regione ma delle quali potrete informarvi attraverso il medico di medicina generale. Andrà effettuato in due somministrazioni a tre settimane di distanza l’una dall’altra. La risposta immunitaria protettiva viene acquisita dopo le due settimane dalla seconda dose.
- Gli studi condotti finora non hanno incluso in modo specifico pazienti con trapianto d’organo: non sappiamo pertanto quale sia la reale efficacia del vaccino nei pazienti trapiantati. Anche se fosse ridotta, tuttavia, si ritiene che sia importante eseguire la vaccinazione visto l’elevato rischio di morte per COVID in chi è portatore di trapianto.
- Non ci sono dati specifici di sicurezza di questo vaccino nei pazienti con trapianto. Tuttavia, sia i dati disponibili dalla popolazione generale, sia il meccanismo di azione ci suggeriscono che non vi siano rischi significativi di eventi avversi importanti. Viene segnalato come abbastanza frequente una sindrome simil-influenzale talora con febbre il giorno dopo la seconda dose.
- Il vaccino è sconsigliato entro i primi 3-6 mesi dal trapianto o se si è ricevuto da poco un trattamento acuto contro il rigetto.
INFORMAZIONI RIGUARDO LA VACCINAZIONE CONTRO IL VIRUS SARS-COV2 COVID-19
Alla luce di queste considerazioni e delle indicazioni delle principali società scientifiche trapiantologiche, raccomandiamo a voi e ai vostri familiari l’esecuzione del vaccino.
- Ricordiamo che non è noto se il vaccino impedisca l’infezione asintomatica e non è noto il livello di efficacia in chi assume terapia immunosoppressiva, pertanto rimangono essenziali e necessarie le norme di distanziamento, il lavaggio delle mani e l’uso della mascherina.
- Riteniamo importante seguire da vicino coloro che sceglieranno di seguire la raccomandazione alla vaccinazione: per questo motivo vi chiediamo di comunicarci le date in cui effettuerete la vaccinazione e di segnalarci gli eventuali disturbi che potreste presentare, compilando un questionario che riceverete nei prossimi giorni.
Vi chiediamo di comunicare riguardo alle date della vaccinazione e agli eventuali disturbi esclusivamente attraverso la mail scompenso.trapiantocuore@aosp.bo.it o il fax 0516363766.
È possibile che le date dei prelievi o delle visite che avete già programmate vengano modificate in modo da consentire l’esecuzione di esami di controllo specifici per verificare il grado di rispostaimmunitaria che svilupperete dopo l’esecuzione del vaccino.
Equipe Day Hospital Trapianti di cuore e scompenso cardiaco
Documento: FSO_Lettera_Vaccinazione